L'episodio 476 si intitola "La forza della disperazione".
Riassunto[]
Aokiji cerca di congelare Edward Newgate ma senza successo, tanto che viene anche trafitto dal suo naginata, ma senza subire danni poiché si è mutato in ghiaccio. L'intervento ulteriore di Jaws permette a Barbabianca di proseguire la sua avanzata.
Rufy viene attaccato in sequenza da Momonga e Dalmata, infine viene colpito da Kizaru; finisce così tra le braccia di Barbabianca. L'imperatore afferma che il ragazzo ha già fatto fin troppo, e ordina che venga curato perché è chiaro che non ha più le forze per combattere.
Barbabianca si prepara a lanciare un attacco contro il quartiere generale della Marina, ma Akainu blocca il suo naginata con un piede. I due quindi si affrontano usando i rispettivi poteri.
Marco si alza in volo diretto verso Ace, e a nulla servono i proiettili dei marine che non riescono a fermarlo. All'improvviso Garp salta molto in alto fino a raggiungere il pirata e lo colpisce con un fortissimo pugno, scagliandolo al suolo. Dopodiché afferma che chiunque vorrà avanzare dovrà passare sul suo cadavere.
Personaggi[]
Criminali | Altri | |
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Differenze tra manga e anime[]
Nell'anime è stata aggiunta una scena in cui Ivankov si diverte saltando tra alcuni blocchi di ghiaccio che galleggiano sull'acqua a ridosso delle mura di cinta. Cade poi all'indietro, sorreggendosi con le mani su due di essi, rischiando di cadere in acqua quando questi blocchi e quelli che ha sotto ai piedi si allontano. Si salva poi con un salto, ma va a sbattere contro il muro di cinta. A quel punto Jinbe, appena emerso dall'acqua, gli chiede cosa stia facendo dato che si devono sbrigare. Ivankov replica di non fare rumore, così l'uomo-pesce gli risponde che l'unico a fare confusione è lui. Appoggiato l'orecchio sul muro di cinta, il rivoluzionario sente diverse grida e teme che Rufy sia stato sconfitto da uno dei tre ammiragli. Incolpa quindi Jinbe del fatto che se lui avesse già liberato Ace, Cappello di paglia non sarebbe in pericolo, ma l'uomo-pesce gli risponde che ciò non era possibile.